Tempospazioazione
Carlotta Occhiena
in coll. con l’equipe teatrale della Fondazione Artevison
“Un approccio al mondo del teatro attraverso le molteplici sperimentazioni di se stessi indagando le sfumature e le possibilità del Corpo. Viaggio introspettivo nella forma, colori, suoni e ruoli dell’Oggetto.”
10 commenti
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14 marzo 2011 a 11:02
Paolo Sergi
Che dire….un esperienza bellissima e indimenticabile che si riflette nella vita di tutti i giorni soprattutto nel modo di rapportarsi con se stessi e con gli altri.
Molto utile voto 10+
14 marzo 2011 a 12:24
Giuseppe Simone
condivido il commento del caro collega di workshop, un esperienza che mi ha fatto scoprire nuovi orizzonti ed interessi.
Nel caso ci sarà il prossimo anno consiglio vivamente di partecipare.
14 marzo 2011 a 13:00
Silvia Oliveri
Non credevo di divertirmi così tanto, eppure è stata una bellissima settimana!
Ho conosciuto nuove persone e ho parlato con mie/mie compagne/i con le/i quali non avevo mai approfondito un discorso. Mi ha fatto molto piacere ..e non vedo l’ora di rivedervi tutti insieme col nostro nuovo( se Dio vuole) gruppo . Grazie di cuore :*
14 marzo 2011 a 17:35
Giada Daga
Una delle più belle esperienze della mia vita. Non si è trattato solo di recitare ma anche di conoscersi più profondamente.
Personalmente sono una persona molto timida e aver partecipato a questo workshop mi è servito ad aprirmi e trovare una certa sicurezza nel rapportarmi con le latre persone.
Assolutamente da riproporre!
14 marzo 2011 a 20:46
Elisa Poletta
Io avevo già frequentato questo workshop il primo anno,mi è stato utile l’anno scorso, ed anche quest’anno è stata un’esperienza fantastica….è sempre bello conoscere nuovi amici e riuscire a divertirsi insieme, sapendo di emozionare anche le altre persone!
14 marzo 2011 a 21:10
Elisa Biava
E’ stata un’esperienza molto utile, bella, nuova e divertente.
Una settimana intensa, in cui ho capito come superare certi aspetti del mio carattere e mi sono appassionata al teatro.
Ci siamo aperti, ci siamo conosciuti, ci siamo messi in gioco.
Di workshop così ne farei altri 100!
Grazie a Carlotta e Pietro.
Voto 10+ anche secondo me.
15 marzo 2011 a 23:38
Simone
Condividendo tutti i commenti dei miei colleghi,
desidero fare un breve e sicuramente incompleto elenco di persone,
che dopo questa mia esperienza,
sono convinto traerebbero beneficio dal partecipare al workshoop tempospazioazione:
Tutti coloro che ci hanno sempre detto che “non si impara divertendosi”!
Perchè questa setimana, è volata leggera come uno dei più felici momenti della vità,
si è riso, scherzato, fatto cose apparentemente ridicole e insensate agli occhi di chi ci osservava;
ma allo stesso tempo è riuscita a darci molto,
molto di più di quello che avrebbe potuto darci una noiosa lezione teorica,
molte basi su cuoi costruire il nostro futuro, sia professionale che privato,
molti spunti da approfondire e coltivare durante le nostre fulminee infinite vite.
Tutti coloro che hanno sempre cosiderato il workshoop di febbraio come una perdita di tempo in quanto poco o assolutamente per niente inerente alla nostre materie di studio!
Perchè proprio ciò che futuri grafici e desigener si accingono ad andare e svolgere, ha bisogno di un fresco costante apporto di esperienze da campi, che non siano prettamente legati ai loro studi, ed è certo che già dalle prime ore di frequenza a questo worksoop se ne comprenda l’importanza.
Tutti coloro che hanno problemi ad esporsi!
Perchè questo workshoop dona molti spunti, su cui andare ad esercitrsi, per migliorare le proprie capacità espositive. Cosa per altro molto utile a chi e tenuto a dover svolgere esami orali ed in un futuro sarà destinato a
dover “vendere” molto bene i propri progetti a committenti e produttori, non troppo propensi a cambiamenti.
Tutti coloro che hanno problemi ad asporsi in pubblico!
Perchè attraverso graduali escamotage (alcune volte appositamente anche un po’ ridicoli) ci è stato insegnato a superere la paura del rapportarsi con gli altri.
Tutti coloro che ci hanno costretto e relegare in un cassetto i nostri sogni, le nostre fatasie di bambini, dicendoci “sei adulto non ti puoi più permettere di pensare e certe cose”!
Perchè seppur osservandoli con un occhio critico questo workshoop ci hai fatto comprendere l’importanza di continuare a coltivare questi aspetti, per la nostra felicità ed un futuro migliore, anche in ambito lavorativo.
Concludendo,che se no manco Carlotta Occhiena arriva a leggere la fine di questo lunghissimo commento, desidererei invitare anche tutti coloro che credono che questo Workshoop non gli servirebbe!
Perchè esso è colmo di esperienze inaspettate che potrebbero arricchire chiunque…
Nella speranza che il workshoop di quest’anno porti alla fondazione di un gruppo del politecnico che coltivi tutto l’anno i punti sopra citati colgo l’ccasione per salutare tutti i pochi, spero tanti, lettori del mio commento!!!
Ps. Non esito a dare un bel 30 e lode hai curatori del worshoop
16 marzo 2011 a 09:46
Carlotta Occhiena
Cari allievi,
ringraziamo tutti coloro che partecipando a questo workshop hanno voluto “mettersi in gioco”! Avete superato molte “piccole paure”, vi siete aperti, avete comunicato le vostre idee, emozioni e i vostri timori (non pochi)!
Tutti hanno donato un po’ di se stessi agli altri e si sono arricchiti delle esperienze dei compagni.
Vi ringraziamo per l’entusiasmo che ogni mattina sentivamo vivo e presente in aula e per l’impegno e la serietà che tutti avete dimostrato durante la settimana.
E ricordate… quando nella vita persone apparentemente “serie” vi daranno dei “BUFFONI” senza conoscervi o senza comunicare con voi … RINGRAZIATELI!!!
A presto!!!
Carlotta e Pietro
21 marzo 2011 a 18:24
Iole Pellion di Persano
Penso sia inevitabile ripetere quanto detto nei commenti precedenti ma è necessario per far capire quanto sia veramente importante questo workshop.
il Teatro non è solo un modo per divertirsi, è molto di più! Teatro significa emozionare se stessi e gli altri, comunicare non solo con le parole ma anche con il corpo, dare importanza ad aspetti prima insignificanti, osservare il mondo e quello che ci circonda, mettersi in gioco, esprimere. Ma soprattutto teatro è creatività e improvvisazione.
Mi ha aiutato a sbloccare la mente, liberarla e pensare velocemente a soluzioni divertenti, ingegnose, comunicative. Mi ha insegnato ad affrontare le paure, l’imbarazzo, l’ansia. Mi ha dato quella spinta in più che mi consente di essere più sicura, affrontare la vita tenendo conto di diversi punti di vista, notare i particolari e specialmente a sorridere, ma saper anche essere seri se il momento lo richiede.
Grazie a Carlotta e Piero dei consigli e degli insegnamenti, e grazie ai miei compagni per aver contribuito a rendere questa settimana così piacevole!
21 marzo 2011 a 21:54
Massimiliano Tantillo
cos’è il design se non un reinterpretazione della realtà?! Se non una forma comunicativa?? Penso che la reinterpretazione e la comunicazione poggino le proprie fondamenta sulla conoscenza… e fare del buon teatro aiuta sicuramente a conoscere noi stessi, distende la creatività e stimola le percezioni cognitive!!
Cari Pietro e Carlotta…
ho atteso un po’ prima di pubblicare un commento, non volevo riportare a caldo le sensazioni lasciate da questa esperienza ed ho aspettato che iniziassero a sedimentare alcuni ricordi!
…La vita è un palcoscenico dove si è costretti giorno per giorno ad indossare una maschera che ci protegge e nasconde la nostra personalità: quella più vera, quella più intima!! Tutti viviamo immersi nelle nostre paure, nei nostri dubbi e nelle nostre insicurezze, ma la maschera è sempre lì: pronta, solita e proietta quello che noi vogliamo mostrare al mondo di noi stessi.
Questo Workshop è stato senz’altro un modo per liberarci dalla maschera che quotidianamente indossiamo per andare oltre, per liberare il nostro Io… e per farlo, però, è necessario avere un pieno controllo delle nostre capacità, del nostro corpo, della nostra voce e del nostro chakra!
Purtroppo sono consapevole di aver perso un ottima opportunità non presentandomi l’ultimo giorno di Workshop e di questo me ne dispiaccio tantissimo! Evidentemente ho ancora tanto da lavorare sulle mie paure e quella del palcoscenico è sicuramente la prima sulla quale lavorerò…
Un grazie di cuore per questa esperienza che ci ha riscaldato gli animi!!
^_^
Massi.